lunedì 21 maggio 2012

"Jump In"

Dal 27 aprile sto lavorando a tempo pieno in una libreria a Lignano; inutile dire che mi ruba il 90% del tempo, complicando all'inverosimile questa sessione di esami, che già non si preannuncia molto facile.
Oggi ho raggiunto l'apice di qualcosa che ho riconosciuto essere frustrazione: mi sono reso conto di non essere affatto pronto per questi esami, per giunta con poco tempo tra uno e l'altro per prepararmi adeguatamente (nonostante segua da settimane il ritmo "lavoro-lavoro-studio"). Mi sono reso conto che uno dei motivi per cui non vedo l'ora di iniziare a viaggiare è che voglio a tutti i costi accorgermi del mio valore, capire le mie potenzialità, mettermi alla prova. Il problema? 8 esami, una laurea, e non abbastanza soldi. 
Oggi però ho anche avuto una esperienza molto strana.

Stavo per scendere dal treno, non proprio eccitato dall'idea di dover aspettare la bellezza di 60 minuti per poter prendere la corriera della SAF che mi avrebbe portato a casa;
Magari becco una corsa che non avevo visto all'orario, meglio che chieda.
"scusi, deve scendere a Latisana?"
L'uomo a cui pongo la domanda sarà sulla sessantina: capelli neri tendenti al grigio, camicia e maglioncino leggero sulle spalle. Legge una rivista sul Jazz.
"Sì, come mai?"
"Sa se ci sono corriere poco dopo l'arrivo di questo treno?"
"Per dove?"
"Lignano!"
"Non saprei, ma io devo andarci, se vuoi ti do un passaggio."
Lo guardo bene; Posso fidarmi? Sì, mi sembra una persona a posto. Devo ammetterlo, non ci penso troppo.
"Beh, sarebbe gentilissimo, grazie!"
Si presenta, ci stringiamo la mano. Ho una memoria di merda, nel caso non l'avessi mai detto: non mi ricordo il suo nome e questo mi dispiace moltissimo.
In ogni caso, scambiamo quattro chiacchiere di circostanza, poi saliamo in macchina, e dopo un pochino di strada mi chiede che progetti ho per il futuro. Alla mia risposta noto sul suo viso una espressione compiaciuta, il che provoca immediatamente la mia domanda.
"Lei ha viaggiato molto?"
Scopro che avevo ragione sulla sua età: ha iniziato a viaggiare a 30 anni e ha smesso, ora che ne ha 60. 30 anni in viaggio, per tutto il mondo, facendo riprese per guadagnarsi da vivere. Rimango sbalordito: in un treno pieno di gente ho incontrato una persona che ha vissuto come vorrei vivere io, in viaggio. Mi dice che dovrei sbrigarmi a laurearmi per trasferirmi il prima possibile, che prima parto meglio sarà per me. Mi dice che viaggiare ti apre la mente, ti forgia, ti rende coraggioso se non lo sei e ancora più coraggioso se lo sei già. Sembrerà assurdo, ma mi sembrava che la mia versione futura mi stesse dando un passaggio a casa.
Mi accorgo che sto per arrivare a destinazione, e gli chiedo l'ultima cosa che voglio sapere.
"Mi scusi, ma lei dopo 30 anni passati a viaggiare come si sente?"
Non tentenna nemmeno un attimo. "Meravigliosamente. Potrei andare in pensione anche subito, ho passato una vita meravigliosa. Mi sento appagato, mi sento ricco. Ne è valsa la pena. Ho amici in molte parti del mondo, di diverse culture."
Sono arrivato a casa, lo ringrazio calorosamente e lo invito a farmi visita in libreria. Lui mi augura ogni bene e mi saluta.

Mentre salgo le scale per entrare in casa penso una cosa sola: incredibile.