martedì 6 marzo 2012

Deep desire.


La vita, tutta la vita, in viaggio.


Quando ero solo un bambino questo pensiero mi ha attraversato la mente migliaia di volte; folle desiderio destinato a svanire, mi dicevano. Desiderio che con il tempo e l'età avevo imparato a sopire, convinto della sua impossibilità: come potrebbe una persona, in questo secolo, vagabondare per il mondo guadagnando quanto basta per andare avanti? Chi potrebbe fidarsi di questa persona a tal punto da affidargli un lavoro temporaneo?
Ho recuperato questo blog, in disuso da ormai quattro anni, esattamente come ho recuperato il mio folle desiderio - diventare un cittadino del mondo, conoscere persone, culture, filosofie per migliorare me stesso e gli altri.
La mia permanenza in Italia ha i giorni contati; non appena avrò conseguito la mia laurea potrò fare i bagagli e trasferirmi in una nazione ricca di opportunità quale il Regno Unito, e ricominciare, completamente da zero, una nuova vita all'insegna dell'avventura e delle esperienze. Un bel colpo di spugna. Dovrò lasciarmi alle spalle la mia casa, i miei amici e forse anche un amore - sinceramente ho smesso di credere che dove sono ora ne troverò uno - per coronare il mio desiderio di cambiamento, la mia fame di esperienze.
L'unico mio desiderio sarebbe di avere una vita talmente piena da poterne stipare ogni ricordo in un forziere, in una cassa; la stessa cassa che guarderò da vecchio, pensando: "ho avuto una bella vita, posso lasciare questo mondo in serenità".

Il mondo deve diventare troppo piccolo.

Molte persone con cui parlo dicono che rispettano e stimano questi pensieri, che loro non ne avrebbero mai il coraggio perché dove sono hanno troppi legami e responsabilità. Alla luce di queste conversazioni a volte mi viene da pensare che forse non sia la decisione giusta: ci sono persone che hanno bisogno di me, forse è solo una scusa per fuggire dalle mie responsabilità, o per non risolvere i miei problemi qui, forse spero troppo in una "terra promessa" perché quella in cui vivo è marcia fino alle fondamenta di corruzione e di criminalità. La conclusione a cui sono giunto è che questi dubbi hanno un effettivo riscontro. Sto davvero scappando, mi sto davvero allontanando da una luogo che, per quanto sia depositario di molti bei ricordi e di molte brave persone, non fa per me. Così vorrei mettermi in viaggio, come i cavalieri dei romanzi e delle antiche storie, in una "quest" alla ricerca della mia identità, per poter maturare e migliorare attraverso esperienza di vita e conoscenze, vedere posti meravigliosi, vivere pienamente la mia vita: alla fine, quando per un motivo o per l'altro mi fermerò, sarò una persona completa.

The wild blessed me with an errant mind
Showing the way for the ultimate lore
I went around the world, beyond the wild
Finding my home from an ocean shore


Home is where the way is
My road goes on forever
One more voyage to go

1 commento:

Valeria ha detto...

Dovresti raccogliere quì tutte le tue esperienze e intitolare così il blog: i viaggi di Gnagno!
"Crost-ate" a parte, ora capisco perché siamo amici: siamo entrambi due ricercatori!